ROCK PROGRESSIVO INGLESE
Introduzione all’ascolto della musica progressiva inglese
(1965 - 1974)
Nota introduttiva
Intanto è utile trovarsi d’accordo sul significato del termine “musica progressiva”, oppure
può anche non verificarsi conformità di opinioni ma una definizione a rigor di termine
musicale appare necessaria.
Di norma si tende a considerare “progressivi” complessi o singoli musicisti (e le loro
proposte sonore) appartenenti al fenomeno del rock romantico e sinfonico, quello che prende
le mosse dal neoclassicismo dei Beatles per giungere (attraverso una precisa fase evolutiva) a
formazioni quali Genesis, Yes, E L & P e simili.
“L’arte non è uno specchio - è un martello”, è il principio generale sentenziato da John
Grierson sulla copertina di In praise of learning degli Henry Cow. Facendo interagire queste
parole con il concetto di “musica progressiva”, potremmo considerare lo specchio come
edonistica e immobile riflessione di un’immagine sonora prestabilita mentre il martello, in
quanto umile strumento di lavoro, risulterebbe utile per l’esecuzione di piccole modifiche
strutturali, necessario al divenire faticoso delle note sul pentagramma.
Se il significato del termine “progressivo” sta per qualcosa che tende a progredire, che
procede lentamente e continuamente in senso evolutivo, allora qualcuno deve spiegare perché
(a puro e semplice esempio) vanno considerati progressivi i Genesis e non gruppi quali Who o
Led Zeppelin, sicuramente più importanti e decisivi sotto questo aspetto.
Si tratta, chiaramente, di uno dei tanti luoghi comuni del rock, dell’esigenza di etichettare,
catalogare, di rendere commerciabile un prodotto musicale.
Credo che gli artisti che hanno contribuito allo sviluppo della musica inglese, che hanno
lavorato “in progressione”, rappresentino una ben più vasta platea d’interesse. Non tutti
(anzi, quasi nessuno) hanno sviluppato interamente la carriera alla continua ricerca di un
accrescimento creativo della forma musicale (e l’esempio eclatante viene proprio dall’ambito
romantico-sinfonico) ; l’attitudine progressiva di molti va rintracciata in una parte
dell’attività, a volte in un singolo episodio.
E’ quindi obbligatorio calarsi nella complessità della musica rock inglese (o meglio britannica,
perché di questa si disquisisce) e non tragga in inganno la grande quantità di nomi citati :
questa non vuole essere, e non è, una storia del rock inglese, ma solo il resoconto del suo
aspetto progressivo.
Non c’è tutto, non è un’enciclopedia. Nemmeno mi piace chiamarla guida, sa troppo di
itinerari predisposti e comandati.
Una “traccia introduttiva all’ascolto della musica progressiva inglese” mi pare possa cogliere
il senso di queste righe, sufficientemente articolata, strumento utile a stimolare l’approccio (o
un sempre vantaggioso ricordo) verso un mondo musicale estinto ma ancora in grado di
trasmettere emozioni, di offrire input basilari alle nuove generazioni di appassionati.
Come già accennato, qui si parla di musica britannica e non mancano le inevitabili
eccezioni.
Lo sappiamo tutti, ad esempio, che Jimi Hendrix è nato a Seattle e ha girato gli Stati Uniti in
lungo e in largo per anni prima di essere casualmente “scoperto” da Chas Chandler. Non si
può però dissentire sul fatto che l’Experience vada considerata una formazione inglese, non
tanto per la presenza di Redding e Mitchell (che da soli...), quanto per la precisa collocazione
storico - musicale e geografica che interessa il complesso nella parte iniziale della carriera.
Chi può ragionevolmente affermare che Hendrix sarebbe divenuto lo stesso musicista di
successo mondiale, punto di riferimento essenziale per lo sviluppo della chitarra rock, che
avrebbe suonato la stessa musica e pubblicato un disco come Are you experienced ? se non
avesse seguito il consiglio di Chandler di recarsi in quella Londra piena di fermento, nel
settembre del 1966 ?
Si tratta di un preciso periodo storico : 1965 / 1974.
Ovviamente tale lasso di tempo non deve essere considerato come una sorta di esercizio
provvisorio del rock, che inizia al primo di gennaio del ’65 e termina il 31 dicembre 1974. Più
semplicemente si intende il 1965 come l’anno nel quale si vengono a concretizzare in modo
compiuto le prime forme complesse di musica rock e il 1974 rappresenta una possibile, ideale
chiusura di un decennio musicale irripetibile, la fine di un movimento che arranca in preda
ad una irreversibile decadenza creativa, del quale l’avvento del punk rock farà sommaria
giustizia.
All’ordine alfabetico dei nomi ho preferito una trattazione per capitoli e (per quanto
possibile) per “categorie omogenee”, con la presenza di un sommario discografico che non
vuole arrogarsi la pretesa dell’infallibilità ma certamente costituisce una corposa base di
partenza (con gli oltre 300 titoli consigliati) per chi vuole entrare in contatto con la parte
migliore del rock britannico.
Titolo: Rock Progressivo Inglese
Anno: 1998
Genere: Trattato Musicale
Numero di foto: 252
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