[MT]Michele Giuttari - La loggia degli innocenti[Ebook-Ita-Pdf-Giallo]

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Titolo originale:La loggia degli innocenti
Autore: Michele Giuttari
1ª ed. originale:2005
Data di pubblicazione: Aprile 2005
Genere: Romanzo
Sottogenere: Giallo
Editore: Rizzoli
Collana: La scala
Pagine: 390






Michele Giuttari è nato in provincia di Messina nel 1950. Nel 1975 si è laureato in Giurisprudenza e nel 1977, presso la Corte di Appello di Messina, ha superato gli esami per l’abilitazione all’esercizio dell’attività di avvocato.
Nel gennaio 1978 è entrato nella Polizia di Stato con la qualifica di commissario.
Ha ricoperto incarichi alle Squadre Mobili di Reggio Calabria e Cosenza.
Successivamente, risultato vincitore del concorso per titoli ( si è classificato ai primi posti) è entrato a far parte della Direzione Investigativa Antimafia. Ha prestato servizio, prima, presso la Dia di Napoli e poi presso quella di Firenze con l’incarico di responsabile del settore delle Investigazioni Giudiziarie. Ha ricoperto quindi l’incarico di capo della Squadra Mobile di Firenze dirigendo, tra l’altro, le indagini sul cosiddetto “Mostro di Firenze” che portarono all’identificazione di alcuni esecutori materiali, condannati definitivamente. Con quell’inchiesta ha dimostrato che non si era trattato di un serial killer solitario, ma di un gruppo di assassini.
Nel 1997 ha intrapreso l’attività di scrittore di romanzi polizieschi, facendosi presto conoscere in ambito nazionale e internazionale. I suoi libri sono tradotti nelle principali lingue e pubblicati in oltre 100 paesi. The Times lo ha definito “il principale scrittore italiano di polizieschi”.
E’ stato destinatario di diversi premi letterari, tra cui il Fenice Europa (il suo romanzo La Loggia degli Innocenti è stato definito “Romanzo Italiano per il Mondo”) e il Camaiore Letteratura Gialla (Primo classificato) con Il Basilisco.
La fiction “Il Mostro di Firenze” andata in onda su Sky Fox Crime e su Canale 5 della rete Mediaset,nelle ultime due puntate (la quinta e la sesta) ha trattato tra l’altro una parte dell’esperienza professionale vissuta da Giuttari, interpretato da Giorgio Colangeli.




1998 - Compagni di sangue (in collaborazione con Carlo Lucarelli[9])
2001 - Assassini a Firenze
2004 - Scarabeo
2005 - La loggia degli innocenti
2006 - Il Mostro. Anatomia di un'indagine
2007 - Il basilisco
2009 - La donna della ‘ndrangheta
2010 - L'investigazione (saggio)
2010 - Le rose nere di Firenze
2012 - I sogni cattivi di Firenze
2013 - Il cuore oscuro di Firenze




La morte per overdose di una minorenne, di cui la polizia non riesce a stabilire l'identità, si intreccia con la scomparsa di Massimo Verga, il libraio amico del commissario Ferrara, coinvolto in un caso di omicidio in Versilia. Il capo della mobile di Firenze deve districarsi tra le due indagini, che lo portano a misurarsi con due realtà altrettanto micidiali: il diffondersi della droga a Firenze e l'espandersi subdolo e irrefrenabile delle mafie su tutto il territorio toscano. In un crescendo di tensione e colpi di scena, Ferrara dovrà imporre le sue scelte a dispetto delle incomprensioni e delle manovre di oscuri burattinai che tentano in ogni modo di ostacolare le indagini.

Incipit:
1

Della ragazzina, forse solo una bambina, il commissario Ferrara, capo della Squadra Mobile di Firenze, cominciò a occuparsi quasi una settimana dopo che fu trovata all'alba di domenica 29 luglio ai margini di un bosco sulla strada sopra Scandicci sommariamente vestita, priva di documenti e in fin di vita per overdose. Era stata portata all'Ospedale Nuovo e ricoverata con prognosi riservata.

Venerdì 3 agosto.
Messo piede in ufficio, già di cattivo umore per il caldo e l'afa nonostante fossero appena le 8 di mattina, si trovò nella cartella della posta urgente per l'autorità giudiziaria il rapporto sul decesso per droga firmato dell'ispettore capo Violante su cui avrebbe dovuto apporre il rituale visto.
Uno dei tanti documenti che lo attendevano a ogni inizio di giornata, impilati con cura quasi maniacale dal sovrintendente Fanti, che in ufficio arrivava sempre almeno un'ora prima di lui.
Non confuso nel mucchio, però. Campeggiava in cima. E Fanti non era tipo da farsi impressionare dall'ennesima morte di un drogato.
Posò la penna che aveva già preso in mano con l'automatismo dei troppi anni di lavoro di scrivania e la sostituì con il mezzo toscano mattutino che, insieme al caffè, lo aiutava a ridare fiducia alle cellule del cervello che il tempo e lo stress logoravano.
Lo accese senza neppure guardarlo mentre leggeva la relazione di Violante.
Che non gli piacque.
Quando, la domenica precedente, aveva visto il fonogramma dell'agente di stanza al posto fisso dell'ospedale aveva automaticamente incasellato il caso nel reparto serate in discoteca finite in tragedia, quasi una drammatica consuetudine dei più patetici che ruggenti sabati del villaggio globale. Alcol e droga circolavano in città e nelle colline intorno come l'Arno in piena, e come questo rischiavano di tracimare con conseguenze ancor più tragiche di quelle dell'alluvione del '66.
Ferrara, che da qualche tempo si sentiva invecchiato perché gli pareva che il mondo peggiorasse anziché migliorare, e si sorprendeva suo malgrado a pensare che "'non era più come una volta' al pari di suo padre e presumibilmente di suo nonno prima di lui, aveva delegato le indagini di rito all'ispettore capo Violante e rimosso l'episodio dalla mente. Ora la morte di quella drogata gli rimbalzava contro come uno schiaffo, e non avrebbe saputo dire nemmeno lui perché.
Perché era morta?
Capita ai drogati.
Perché la sua età incerta era indicata tra i tredici e i sedici anni, e così piccola era riuscita a spararsi in corpo una dose letale di eroina?
Forse.




Questo romanzo giallo è stato davvero una piacevole scoperta. Piacevole per il modo in cui è scritto, innanzitutto: un italiano scorrevole e concreto, descrittivo e fattuale - come ci si aspetta dal genere - ma non privo di sfaccettature e di variazioni di stile, che seguono docilmente le esigenze narrative.
E' piacevole, poi, che sia ambientato in Italia, non per una mera questione di amore verso il proprio Paese, ma perché ciò rende la storia - con i luoghi, i cognomi, le situazioni - più viva e reale, legata alle vicende che se anche non viviamo direttamente, seguiamo spesso con apprensione sui nostri giornali.
E d'altra parte non potrebbe essere altrimenti, visto che il protagonista, il commissario Michele Ferrara, capo della Squadra Mobile di Firenze, è palesemente l'alter ego dell'autore, Michele Giuttari, funzionario della Polizia di Stato che in passato ha ricoperto proprio questa carica; e proprio a Firenze.
Giuttari conosce dunque molto bene gli ambienti che descrive, i metodi d'indagine, le difficoltà che ogni investigatore deve superare per riuscire a ricostruire il puzzle che si cela dietro ogni delitto. Ma se fosse solo un bravo poliziotto, avremmo come risultato un resoconto piatto e noioso, di quelli che, come da copione, essi odiano scrivere alla fine dell'indagine, mentre qui ci troviamo di fronte ad uno che sa anche scrivere bene, come dicevo, che sa organizzare il materiale narrativo per ottenere un sicuro effetto di suspence sul lettore.
Quanto alla storia, ovviamente non è bene raccontarla tutta, altrimenti toglierei al lettore il gusto della scoperta, ma la parte iniziale penso si possa accennare senza problemi. Nei dintorni di una Firenze affogata nel caldo estivo viene rinvenuta una ragazza molto giovane, forse solo 12 o 13 anni, senza documenti e in fin di vita per overdose. Portata in ospedale, muore di lì a poco, senza mai riprendere conoscenza. Nessuno sa chi sia, nessuno la cerca, forse è un'immigrata clandestina. Mentre si occupa di questo caso, il commissario viene sconvolto dalla contemporanea scomparsa del suo migliore amico ed inizia così ad occuparsi di entrambe le vicende. Durante l'inchiesta, scoprirà cose terribili, ma molto italiane.






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