Titolo originale: The player
Titolo italiano: Il giocatore
Autore: Michael Tolkin
1° edizione originale: 1988
Data di pubblicazione:1990
Genere: Romanzo
Sottogenere: Noir, thriller
Editore: Bompiani
Collana: Le finestre
Traduzione: Marcella Dallatorre
Pagine: 237
Nato a New York il 17 ottobre 1950 è uno sceneggiatore, regista e scrittore statunitense., figlio di Edith e Mel Tolkin, noto autore televisivo. Anche il fratello Stephen è sceneggiatore e regista.
Tolkin conosce il successo grazie al film di Robert Altman I protagonisti (The Player), basato sul suo romanzo Il giocatore (The Player), vincitore di un Edgar Award, di cui ha curato la sceneggiatura e la produzione, ed ottenendo un piccolo ruolo come interprete. Per il film ha ricevuto una candidatura all'Oscar 1993 per la migliore sceneggiatura non originale e una candiatura al Golden Globe 1993, ma si è aggiudicato un BAFTA al miglior adattamento.
In seguito ha curato la sceneggiatura dei film Deep Impact ed Ipotesi di reato. Per il 2009 ha in lavorazione Nine, adattamento cinematografico dell'omonimo musical di Broadway.
Tolkin vive a Los Angeles assieme alla moglie, la scrittrice Wendy Mogel, e le loro due figlie.
Sceneggiatore
* California Skate (Gleaming the Cube, 1989)
* Sacrificio fatale (The Rapture, 1991)
* I protagonisti (The Player, 1992)
* Massima copertura (Deep Cover, 1992)
* New Age - Nuove tendenze (The New Age, 1994)
* Deep Impact (1998)
* Ipotesi di reato (Chaning Lines, 2002)
* Nine (2009)
Regista
* Sacrificio fatale (The Rapture, 1991)
* New Age - Nuove tendenze (The New Age, 1994)
Griffin Mill, secondo in comando di un top studio cinematografico di Hollywood, sta avendo seri problemi. Ora che ha raggiunto i trentanni, sente di cominciare a perdere il fascino da golden-boy. Inoltre il principale responsabile degli studio's, di cui Mill vorrebbe prendere il posto, ha appena ingaggiato un altro ragazzo prodigio che potrebbe mettere in pericolo il suo posto di lavoro. La statistica operativa da segnali negativi: l'anno precedente la segretaria di Mill ha registrato 295 chiamate telefoniche in tre giorni, quest'anno si è fermata solo a 211. E per finire Mill sta ricevendo cartoline minacciose da uno sceneggiatore che ha "bocciato" circa un mese prima. L'ultima cartolina reca un messaggio molto preoccupante: "Sto venendo ad ucciderti."
La reazione di Mill agli eventi descritti è di fatto la storia de "Il giocatore", di come Mill si destreggi, tra il Polo Lounge di Pasadena e le sale di rappresentanza della Century City, dimostrandosi un consumato giocatore dei "giochi" di Hollywood.
Come autore Michael Tolkin dipinge l'industria cinematografica come una grande scommessa al poker. I grandi vincitori sono spesso i più grandi bluffatori. I migliori giocatori, egli insinua, possono anche farla franca con un omicidio.
Tolkin è uno sceneggiatore alle prese con se stesso. Gran parte del divertimento de "Il giocatore" è inserito nelle argute descrizioni degli stratagemmi, della politica dei pranzi di lavoro che lui ben conosce per la sua stessa lotta per la sopravvivenza a Hollywood. Il giocatore potrebbe essere un eccellente film (e lo è diventato). Il Giocatore ha bagliori di novità ma il coraggio e il sapore di un vecchio classico alla James Cain. Il giocatore è da film noir in neon.
Incipit:
1
Proprio come sospettava Griffin, nell'ufficio di Levison era in corso una riunione e lui non era stato invitato. Dal vialetto che portava agli uffici amministrativi riusciva a vedere la parte posteriore del divano di Levison, al secondo piano. Era già finita la riunione? Levison stava stringendo la mano a qualcuno, ma Griffin non riusciva a vedere chi fosse l'altra persona. Si rendeva conto però che il suo posto di lavoro era in pericolo. Non sapeva se andare in ufficio o tornare nella sala proiezione da cui era appena uscito. Da lì avrebbe potuto telefonare a Jan, la sua segretaria, per sapere se ci fossero dei messaggi. Per recarsi nel suo ufficio sarebbe dovuto passare davanti a quello di Levison, e non gli andava di farsi vedere da Celia, la segretaria di lui, in quel momento di ignominia. Perché proprio di ignominia si trattava.
Fissò il bloc-notes che aveva in mano, odiando Levison per avergli dato quell'incarico. Levison gli aveva chiesto di assistere al debutto nella regia di un produttore inglese, suo vecchio amico, e lui, per riguardo al suo capo e alle amicizie che questi vantava, aveva fatto un'attenta valutazione del film che Levison aveva detto di non avere il tempo di vedere prima di incontrarsi con il regista. Ma a Levison importava davvero del film, o lei suo vecchio amico? Evidentemente non al punto di voler valutare per-sonalmente l'uno o l'altro. Dopo ventun minuti di proiezione, Griffin avrebbe anche potuto smettere di visionare la pellicola, visto che di azione ce n'era talmente poca, ma era rimasto ugualmente rintanato nella sala di proiezione sapendo che Levison lo voleva irreperibile per qualche ora. Ci era abituato, del resto, a eclissarsi al momento opportuno. Una volta, si era nascosto addirittura a Parigi, in occasione dell'uscita di un film di cui aveva seguito personalmente la produzione: era un film orribile, e lui aveva preferito prendere il largo, per non fare figuracce. Era successo solo l'anno prima, quando tutto faceva pensare che Griffin fosse destinato a succedere a Levison. Allora Levison sembrava proprio finito, invece aveva tenuto duro ed era ancora al suo posto.
Griffin tornò in sala proiezione. Aprendo la porta vide che gli addetti alla produzione di uno show televisivo stavano per visionare i giornalieri. Non conosceva il nome di nessuno, ma tutti conoscevano il suo. Si scusò per l'intrusione e qualcuno l'invitò a fermarsi. Ovviamente era solo un invito di cortesia, perciò Griffin si affrettò a richiudere la porta. Dato che la starza di fronte era vuota, vi entrò per telefonare a Jan.
Il thriller, come genere letterario, ha sicuramente lunga e felice vita. Una radicale conferma viene da questo romanzo, opera di un giovane scrittore americano che pare voler raccogliere l'eredità della grande narrativa "nera". Tolkin ci introduce nel cuore di hollywood e nel cuore di un uomo, Griffin Mill, un produttore cinematografico sempre alle prese con nuovi soggetti e nuovi autori. ma non si può rispondere a tutti e una mancata risposta è proprio la scintilla che accende l'azione. Griffin non conosce il misterioso "autore" che gli invia messaggi e cartoline pieni di mistero. Non gli rimane allora che scegliere un altro, uno che potrebbe essere l'autore. Costui svolgerà l'inconsapevole ruolo di vittima sacrificale, e il rito consisterà nell'offerta di una chance: quella di difendersi ...
Sullo sfondo di un' america come al solito impietosa e dominata dallo spettro centenario della corsa al successo, Tolkin conduce per mano il suo personaggio lungo la strada della paura e dell'ossessione, là dove la determinazione omicida, placata nel suo tragico effetto, sfuma nel senso di colpa e nel calcolo affannato delle possibilità di salvezza. Soltanto l'amore per una donna, l'ex amante del bersaglio di Griffin, sottrarrà quest'ultimo alle ombre che lo stavano avvolgendo. E' una concessione che Tolkin fa alle regole auree della commedia sofisticata, ma ciò non basta a mutare lo "spirito" del racconto: il lieto fine può anche essere apparente, come la serenità artificiosa che a volte si disegna sul volto dei malati di nervi ...