Titolo originale: Il postino
Paese: Spagna, Italia, Regno Unito
Anno: 1994
Durata: 108 minuti
Genere: Drammatico
Soggetto: Tratto dal romanzo "Il postino di Neruda" di Antonio Skarmeta
Sceneggiatura: Anna Pavignano, Michael Radford, Furio Scarpelli, Giacomo Scarpelli, Massimo Troisi
Fotografia: Franco Di Giacomo
Montaggio: Roberto Perpignani
Musiche: Luis Bacalov
Scenografia: Lorenzo Baraldi
Costumi: Gianna Gissi Trucco: Alfredo Marazzi, Simone Marazzi, Ferdinando Merolla, Léone Noël, Angelo Vannella
Produttore: Mario Cecchi Gori, Vittorio Cecchi Gori, Gaetano Daniele
Produzione: Cecchi Gori Group Tiger Cinematografica, Penta Film,
Esterno Mediterraneo Film, Blue Dahlia Productions, K2 Two, Cecchi Gori Pictures
Distribuzione: Cecchi Gori Home Video
Data di uscita: 22 Settembre 1994 (al cinema)
In un'isola del sud d'Italia, nel 1948, il poeta cileno in esilio Pablo Neruda, si rifugia con la giovane e appassionata consorte Matilde. Al disoccupato Mario, figlio di un pescatore con scarsa vocazione per il mare, non par vero di accettare l'incarico di postino ausiliario dal locale capoufficio, Giorgio, comunista militante. Deve solo consegnare la nutrita corrispondenza del poeta, di cui inizia a leggere il "Canto general", e col quale a poco a poco, chiedendogli delucidazioni sulla sua "ars poetica", instaura un rapporto di amicizia. Il poeta riceve per il suo compleanno un messaggio registrato dal Cile e fa incidere sul dittafono un saluto per i suoi amici a Mario che come cosa più bella dell'isola cita Beatrice Russo, la giovane barista di cui si è invaghito e che riesce a conquistare con le "metafore" apprese dal poeta, che ha addirittura accompagnato il giovane all'osteria, dedicandogli pubblicamente una poesia. Beatrice, affascinata, nonostante il divieto della zia di rivederlo, si concede a Mario e alle nozze riparatrici Neruda fa da testimone, nonostante le perplessità del curato. Frattanto l'esilio viene revocato ed il poeta può ritornare in patria. Passano cinque anni e Mario segue le vicende dell'illustre amico sui cinegiornali, e alla radio, ma l'unico segno è la lettera del segretario del poeta che gli chiede i libri e gli oggetti lasciati sull'isola, dove, grazie al deputato della Democrazia Cristiana Di Cosimo, sono finalmente iniziati i lavori dell'acquedotto. Mario, che aspetta un figlio, registra per l'amico lontano i rumori dell'isola, la voce del mare e del vento, ed il battito cardiaco del nascituro. Ma dopo la vittoria della Democrazia Cristiana, i lavori vengono interrotti, e Mario è sempre più impegnato nel partito comunista. Cinque anni dopo, Neruda e la moglie entrano di nuovo nell'osteria di Beatrice, e vi trovano Pablito, il figlio di Mario. Ma quest'ultimo non lo ha nemmeno visto nascere: è morto a Roma durante un comizio in cui doveva leggere di una poesia in onore di Neruda.
E' difficile, forse impossibile, separare il film "Il Postino" dall'immagine indissolubile di un Massimo Troisi malato e stanco, tanto caparbio da sfidare la propria precaria salute per terminare le riprese di quello che per molti è considerato il testamento spirituale del grande attore e regista napoletano (di San Giorgio a Cremano), spirato poche ore dopo aver girato l'ultima scena del film.
Tratto dal romanzo "Il postino di Neruda" di Skàrmeta, girato nelle splendide Procida e Salina, Il postino è stato da subito circondato da un'aura magica che ha fatto di questa pellicola un caso unico, elogiato da critica e pubblico, tanto apprezzato all'estero da portare il nome di Massimo Troisi nell'olimpo della cinematografia mondiale con una candidatura postuma all' Oscar come miglior attore protagonista ed un totale inatteso di 5 candidature all'ambita statuetta (fu vinta quella per la migliore colonna sonora drammatica consegnata a Luiz Bacalov).
Nonostante solamente nella versione italiana figurasse il nome di Troisi accanto a quello del regista Michael Radford, per tutti il postino è universalmente riconosciuto come il suo capolavoro, un film, senza nulla togliere alle tante belle pellicole girate in precedenza, in cui raggiunse l'apice della carriera ed una notorietà internazionale sotto certi aspetti inattesa. La mimica, i silenzi, le indecisioni nelle parole e nei movimenti del Troisi comico trovarono in una interpretazione drammatica così profonda il proprio naturale complimento.
Il postino è un inno alla forza della poesia, al potere delle parole in grado di elevare personaggi a prima vista insignificanti a ruoli del tutto inattesi. L'amicizia che lega Pablo Neruda a Mario Ruoppolo è sincera e mossa dalla tenerezza che ispira il giovane squattrinato postino, fra i pochi in grado di leggere e scrivere in un'isola più lontana dalla terraferma della realtà, ancora legata a un mondo antico di pescatori destinato in pochi anni a sparire del tutto. L'ansia di apprendere nuove parole e nuovi componimenti è il vero anelito alla cultura ed alla elevazione sociale attraverso la conoscenza cui tutti dovrebbero aspirare. Se Neruda quasi inconsciamente sconvolgerà la vita del postino, quest'ultimo manterrà nei confronti del grande poeta un sentimento di riconoscenza quasi filiare, conscio del fatto di essere stato cambiato in profondità dall'esule cileno e di aver trovato non solo il coraggio ma anche i mezzi per conquistare la ragazza più bella e di buoni sentimenti del paese, grazie a quanto appreso nei sempre più lunghi momenti passati a dialogare di metafore con lui.
Se la prima parte del film è tutta incentrata sul rapporto fra postino e poeta, sul ruolo della poesia e della parola nella vita, nella seconda parte diventa predominante il senso di attesa di un cenno o un gesto di Neruda nei confronti della comunità che aveva lasciato per rientrare in patria, la delusione dinanzi al silenzio del regista e la volontà da parte di Mario di fare qualcosa per la propria comunità, diventando "comunista" come il poeta, criticando le azioni dei politicanti locali, arrivando a scrivere lui stesso una poesia per Neruda da leggere in un contesto lontano dai silenzi e dai suoni scanditi dal vento e dal mare dell'isola, in città, in mezzo a una folla sterminata. Le immagini finali incentrate su Neruda/Noiret che ritorna dopo cinque anni in Italia, quelle passeggiate sulla spiaggia ricordando le ultime parole registrate dall'amico che mai davvero si era sentito abbandonato, quel primo piano interminabile sul volto dell'attore francese da cui traspare l'incapacità di comprendere una morte tanto assurda quanto improvvisa, sono per lo spettatore ancora oggi emozionanti in quanto quello sguardo sbigottito ed incerto ben si prestava e si presta tanto a cercare di dare un senso alla morte del protagonista quanto a quella del personaggio reale. Massimo Troisi se ne andò solo 12 ore dopo aver terminato le riprese, il volto incavato, lo sguardo e le smorfie da cui traspariva sofferenza resteranno indimenticabili per quanti lo hanno amato ed apprezzato dai tempi della Smorfia in poi.
Al di là di un indimenticabile Massimo Troisi, ottima è l'interpretazione di Philippe Noiret, perfettamente calato nella parte. Piacevole Linda Moretti, bella anche se un po' acerba nella recitazione Maria Grazia Cucinotta nel ruolo di Beatrice che le diede fama in tutto il mondo, di contorno le altre figure, da Matilde (Anna Bonaiuto) a Renato Scarpa (il responsabile dell'ufficio postale).
Premi:
** Premi Oscar 1996: miglior colonna sonora drammatica
** 3 Premi BAFTA 1996: miglior film non in lingua inglese, miglior regista, miglior colonna sonora
** David di Donatello 1995: miglior montatore
** Nastri d'argento 1995: migliore musica
** Premi Lumière 1997: miglior film straniero
** Critics' Choice Movie Awards: miglior film straniero
** Kansas City Film Critics Circle Awards 1996: miglior film straniero
** Premi Robert 1997: miglior film straniero
** Ciak d'oro 1995: Miglior film - Il postino
La frase:
Pablo Neruda (Philippe Noiret) : Anche l'idea più sublime, se la senti troppe volte, diventa una stupidaggine
Curiosità
- Il film è stato girato nell'isola di Procida (Pozzo Vecchio e Marina Corricella), nell'isola di Salina (Pollara).
- In Italia a Massimo Troisi è stata attribuita anche la collaborazione alla regia, forse per scopi commerciali, mentre negli altri paesi il film risulta diretto dal solo Michael Radford. Infatti solo lui è stato candidato all'Oscar.
- Il film è ispirato a Il postino di Neruda, un romanzo scritto da Antonio Skármeta come per un altro precedente film del 1944.
- Nel 2009, per onorare la memoria di Troisi, sull'isola dove è ambientato il film, è nata una via che prende il nome dell'attore napoletano, morto solo 12 ore dopo la fine delle riprese.
- Nel film, Troisi, in alcune scene in cui era di profilo, si fece sostituire da una controfigura (Gerardo Ferrara), per i suoi problemi di cuore.
- La voce americana di Troisi è doppiata da Robert De Niro.
- Le riprese durarono 11 settimane con una sola interruzione a Pasqua.
Code:
Generale #0
Nome completo : Il postino.avi
Formato : AVI
Formato/Info : Audio Video Interleave
Formato/Family : RIFF
Dimensione : 700 Mb
Durata : 1h 49min
BitRate : 886 Kbps
StreamSize : 9.92 Mb
Application : FairUse Wizard - http://fairusewizard.com
Compressore : The best and REALLY easy backup tool
Video #0
Codec : XviD
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Durata : 1h 49min
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Audio #0
Codec : MPEG-1 Audio layer 3
Codec profile : Joint stereo
Durata : 1h 49min
BitRate : 126 Kbps
Modalità : CBR
Canali : 2 canali
SamplingRate : 48 KHz
Risoluzione : 16 bits
StreamSize : 99.0 Mb
Compressore : LAME3.97b
Compressore : CBR