Titolo originale: Gladiators
Paese: USA
Anno: 1992
Durata: 101 minuti
Genere: Drammatico
Soggetto: Djordje Milicevic, Robert Mark Kamen
Sceneggiatura: Robert Mark Kamen, Lyle Kessler
Fotografia: Tak Fujimoto
Montaggio: Harry B. Miller, Peter Zinner
Musiche: Brad Fiedel
Scenografia: Gregg Fonseca
Costumi: Donfeld Trucco: Rodger Jacobs, Linda Rizzuto
Effetti speciali John D. Milinac
Produttore: Frank Price, Stephen J. Roth
Produzione: Columbia Pictures Corporation, Price Entertainment
Distribuzione: Columbia TriStar Films
Data di uscita: Luglio 1992 (al cinema)
Trasferitosi col padre in una casa di poche e squallide stanze in un quartiere malfamato della zona sud di Chicago - a motivo della sfortuna del genitore, giocatore d'azzardo e gran bevitore - il liceale Tommy Riley, di recente orfano di madre, si trova spaesato e senza amici nel nuovo ambiente, alle prese col teppismo quotidiano di coetanei neri e bianchi e con la violenza di gruppi esperti in ogni genere di sopraffazione. Già campione di pugilato nella scuola di provenienza, Tommy ha ben presto occasione di misurarsi con questi ultimi, salvando dal pestaggio Lincoln, un pugile nero da essi selvaggiamente aggredito, e guadagnandosene l'amicizia. Ma ha pure la sorpresa di una visita di creditori del padre, che lo intimoriscono con oscure minacce, se il debito non verrà saldato in tempo. Rimasto solo a causa della partenza del padre - che ha finalmente trovato lavoro - Tommy accetta di fare il lavapiatti presso una tavola calda, gestita a conduzione familiare dalla madre di Dawn, una compagna di liceo che simpatizza per lui. Notato da Pappy Jack, un losco individuo che recluta giovani pugili per gli incontri illegali di pugilato organizzati dallo spregiudicato Jimmy Horn, un ex lottatore, Tommy, deciso a saldare il consistente debito del padre, è costretto ad accettare di battersi sul ring. Cade così nelle reti di Horn, sperimentandone la smisurata avidità, la violenza, la sopraffazione e il cinismo.
Gli anni ‘80 ed i primi anni ‘90 ci hanno lasciato costose favole colorate che, piaccia o no, hanno indelebilmente identificato una generazione ipercinetica, ingenua e con la voglia di confrontarsi con un mondo spesso troppo piccolo per i propri obiettivi. Titoli-brand come Ritorno al futuro, Ladyhawke, I Goonies sono stati complessi giocattoli di intrattenimento, forgiati però su idee bizzarre e coraggiose.
Tuttavia è tra le produzioni minori che si nasconde il titolo più curioso, quello che col tempo acquista la stima e l’apprezzamento sincero del pubblico più trasversale. Gladiator (questo il titolo originale) è proprio questo: un mix disinvolto della mitologia pop del periodo che, questione non secondaria, sa conquistarsi con determinazione un’identità filmica specifica.
“E’ la storia di due adolescenti intrappolati nel mondo della boxe illegale. Il primo sta lottando per salvare il padre e combatte per pagare i suoi debiti di gioco, il secondo è spinto dalla voglia di arricchirsi, per potere uscire dal ghetto. Sfruttati da un agente di boxe, i due diventano amici. Un finale adrenalinico metterà i due l’uno di fronte all’altro sul ring, in una lotta per la sopravvivenza”
Le influenze innegabili della saga pugilistica di Rocky, di quella adolescenziale di Karate Kid e sottopelle del piccolo capolavoro di Abel Ferrara China Girl sono tutte sul piatto, accuratamente sfiorate più nello spirito che saccheggiando banalmente intere sequenze o soluzioni visive. Ed è proprio questo il punto di forza della pellicola di Herrington, affrontare una vicenda di formazione metropolitana con particolare sensibilità, coadiuvato dalla solida sceneggiatura firmata da Lyle Kessler e Robert Mark Kamen (quest’ultimo, si noti bene, autore dello script dei sequel di Karate Kid e della riuscita trilogia francese di The Transporter).
Non di meno funzionano a dovere l’eccellente colonna sonora – contenente hit come I will survive di Chip Trick o la cover di We will rock you dei Warrant – ed il cast attoriale, dove prevedibilmente svettano il navigato Brian Dennehy ed un bravo Cuba Gooding Jr.
Non certo un film rivoluzionario né sperimentale, ma un prodotto onesto nel saper affrontare la boxe illegale e l’ambiente che la caratterizza, senza mai lesinare in battute memorabili e momenti di puro intrattenimento.
Code:
Generale #0
Nome completo : I gladiatori della strada.avi
Formato : AVI
Formato/Info : Audio Video Interleave
Formato/Family : RIFF
Dimensione : 694 Mb
Durata : 1h 37min
BitRate : 984 Kbps
StreamSize : 12.0 Mb
Application : VirtualDubMod 1.5.10.2 (build 2540/release)
Compressore : VirtualDubMod build 2540/release
Video #0
Codec : XviD
Codec/Family : MPEG-4
Codec/Info : XviD project
Codec profile : Streaming Video Profile/Level 1
Codec settings/Packe : No
Codec settings/BVOP : Yes
Codec settings/QPel : No
Codec settings/GMC : 0
Codec settings/Matri : Default
Durata : 1h 37min
BitRate : 852 Kbps
Larghezza : 592 pixels
Altezza : 320 pixels
AspectRatio : 1.850
FrameRate : 25.000 fps
Risoluzione : 8 bits
Chroma : 4:2:0
Interlacement : Progressive
Bits/(Pixel*Frame) : 0.178
StreamSize : 596 Mb
Audio #0
Codec : MPEG-1 Audio layer 3
Codec profile : Joint stereo
Durata : 1h 37min
BitRate : 123 Kbps
Modalità : VBR
Canali : 2 canali
SamplingRate : 48 KHz
Risoluzione : 16 bits
StreamSize : 86.3 Mb
Compressore : LAME3.90.
Compressore : ABR