[MT]Carlos - MiniserieTv (2010) - 3a Parte di 3[PDTV-Xvid-Ita-Mp3]

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  • Carlos - MiniserieTv (2010) - 3a Parte di 3.avi (1,000.6 MB)

Description











Titolo originale: Carlos
Paese: Francia, Germania
Anno: 2010
Formato: Miniserie TV
Episodi: 3 da ca. 110 minuti
Genere: Dramma
Durata: 333 minuti



Sceneggiatura: Dan Franck,Olivier Assayas
Fotografia: Denis Lenoir, Yorick Le Saux
Montaggio: Luc Barnier, Marion Monnier
Sonoro: Aude Badasse, Aymeric Dupas
Scenografia: Francois-Reanaud Labarthe
Costumi: Françoise Clavel Trucco: Christophe Giraud, Noura Leder,Thi Thanh Tu Nguyen
Effetti speciali Christophe Giraud, Noura Leder,Thi Thanh Tu Nguyen
Produttore: Christophe Giraud, Noura Leder,Thi Thanh Tu Nguyen
Produzione: Films en Stock, Egoli Tossell Film, Canal+, Arte France,
Medienboard Berlin-Brandenburg, German Federal Film Board
Distribuzione: Paco Pictures (Italia)
Data di uscita:
Su Canal Plus
- 1° episodio - 19 May 2010 (Cannes Film Festival)
- 2° episodio - 25 May 2010
- 3° episodio - 02 June 2010









La storia del terrorista più famoso del mondo raccontata in "Carlos", serie di livello eccelso.
Il percorso creativo delle serie televisive sta seguendo per molti versi quello della produzione cinematografica. Come era nell'epoca d'oro di Hollywood, ma anche di Cinecittà, infatti, gran parte del merito della riuscita e della qualità di un'opera è da addursi proprio a chi c'è dietro tutta la macchina organizzativa e realizzativa. È così sempre più spesso nelle serie americane e inglesi, è stato così ancor di più per Carlos, personaggio ambiguo e controverso che nel corso degli anni è diventato quasi un'ossessione per Daniel Leconte, produttore della serie televisiva omonima diretta da Olivier Assayas. Proprio Leconte, presentando la versione integrale di Carlos al da poco conclusosi Noir in Festival di Courmayeur 2010, aveva annunciato la sorprendente candidatura ai Golden Globes come Miglior mini serie televisiva dell’anno, ma d’altronde è anche vero che stiamo parlando di un vero e proprio film, linguisticamente e produttivamente parlando, anche se della durata di sei ore.
Girato con uno stile asciutto e modernissimo, prediligendo una fotografia estremamente luminosa che nella maggior parte dei casi crea un effetto di totale straniamento fisico e temporale dell’azione, Carlos è un’opera storicamente accurata e dettagliatissima e racconta l’avventurosa vita di Ilich Ramirez Sanchez, nome di battaglia Carlos (Edgar Ramirez), terrorista internazionale al soldo della causa palestinese e di qualunque causa anti-capitalista. Tra l’inizio degli anni Settanta e la metà degli anni Ottanta, Sanchez si è reso protagonista o è stato implicato in molte delle più spettacolari, ma anche inutilmente e vigliaccamente sanguinose, azione eversive che hanno segnato l’Europa e il Medio Oriente. Dedito in maniera sistematica all’alcool e al tradimento, delle sue donne, dei suoi committenti e dei suoi ideali, sempre per soldi o per piacere, Carlos viene descritto da Leconte e Assayas come un prigioniero del personaggio da lui stesso costruito e alimentato, egocentrico e ideologicamente incoerente, oltre che vanitoso e neanche troppo bravo nella pianificazione delle azioni e nelle scelte strategiche. Non un eroe, nè un mito, ma un uomo con molti difetti e pochi pregi, un racconto biografico costruito che però appassiona dal primo all’ultimo minuto e che delinea con grande asciuttezza e senza prendere posizioni di sorta un periodo storico, quello che ha segnato il passaggio dalla guerra fredda alla caduta del Muro di Berlino, che ha fatto crollare non solo le ideologie, ma anche la figura stessa del guerrigliero per la libertà.
Carlos è quindi non solo un appassionante serie d’azione, ma anche un compendio di storia contemporanea dal quale non si dovrebbe prescindere, perché sapere e non dimenticare serve sempre. A tutti.
La miniserie è andata inonda in prima visione assoluta su FX (canale 131 di Sky) dal 21 aprile ogni giovedì alle 21:55. Il consiglio spassionato è di non lasciarsela scappare.




Protagonista è Ilich Ramírez Sánchez , meglio conosciuto come "“Carlos” che, tra il 1974 ed il 1994, ha seminato il panico in mezzo mondo, tra bombe, sparatorie e rapimenti.
La storia segue proprio gli anni in cui Carlos, che decide di farsi conoscere con questo nome anzichè con quello vero (nome scelto dal padre in onore di Lenin), inizia la sua attività terroristica, con l’attentato all’affarista ebreo Joseph Sieff. Ne seguiranno numerosi altri, come la la bomba in una banca di Londra -dove si trasferì con la madre ed il fratello dopo il divorzio di lei-, tre autobombe in rispettivi giornali francesi ed una granata in un ristorante di Parigi, che uccise due persone.
E ancora: due attacchi a due jet francesci nel 1975, l’uccisione di due poliziotti ed il famoso attacco all’Opec di Vienna nel dicembre del 1975, quando prese in ostaggio con altre persone sessanta ostaggi, per poi liberarli solo una volta giunto a Tripoli ed ottenuto l’asilo politico. Il suo gruppo, Organizzazione Araba per la Lotta Armata, ebbe contattti con la Stasi tedesca (ma Carlos ebbe anche contatti con l’Eta). Una fuga continua, la sua, terminata nel 1994 quando fu consegnato dalle forze del Sudan ai francesci, che lo hanno condannato all’ergastolo.
Carlos non si mosse da solo: ecco che, allora, nella miniserie conosciamo anche Johannes Weinrich (interpretato da Alexander Scheer), braccio destro di Carlos, sposato con Magdalena Kopp (Nora von Waldstätten), da cui presto sarà lasciato proprio per il venezuelano, e Nada (Julia Hummer), soprannome della studentessa di sociologia che, per carattere e temerarietà viene notata dal protagonista.
Il racconto non solo dei preparativi degli attacchi, ma anche la descrizione della tenacia di un uomo, della sua testardaggine, della sua convinzione di essere nel giusto. Con un attenzione certosina ai dettagli, il racconto non riabilita la figura del terrorista, ma serve a far conoscere meglio un personaggio che ha contribuito alla tensione di quegli anni in cui la sua attività era al massimo.








Carlos e' il nome in codice di Ilich Ramírez Sánchez, terrorista mercenario filopalestinese di origini venezuelane (ma attivo piu' che altro in Europa), autore di alcune tra le piu' violente stragi degli anni '70 e al centro di una gigantesca caccia all'uomo della polizia. Carlos e' bello, prestante e furbo. Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina lo prende con se' e lui fa carriera velocemente grazie al sangue freddo e al carattere, almeno fino al clamoroso assalto al quartier generale dell'OPEC nel 1975, quando riusci' a sequestare sessanta ostaggi e scappare con loro in un DC-9 fornito dalla polizia. Quell'operazione pero' e' anche l'inizio della fine dei rapporti con il FPLP e l'inizio della peregrinazione che nel giro di vent'anni lo portera' in carcere.
Ultimo innesto di una fortunata serie di film europei, per il cinema e per la tv, che affrontano con epica, gusto e forte senso dell'intrattenimento gli anni di piombo (non in senso temporale stretto ma in senso lato), leggendo le vite e le opere dei piu' noti villain della cronaca, Carlos non si distacca per stile, toni e approccio dai suoi predecessori.
Come gia' fece Marco Tullio Giordana trattando le Brigate Rosse in La meglio gioventu' o anche Marco Bellocchio in Buongiorno, Notte o ancora come si e' visto nel meno riuscito La Prima Linea, i criminali riconosciuti e condannati sono raccontati con i tempi e le modalita' del cinema d'azione (sempre all'europea, s'intenda) ma cercando in ogni momento di far si' che l'epica che si accompagna al genere non scada nell'apologia.
Men che meno vuole infognarcisi Assayas, che sembra procedere sul medesimo binario (narrativo e visivo) su cui si era mosso Jean-François Richet per il suo ritratto di Jacques Mesrine nel dittico Nemico pubblico n.1, di fatto rinunciando a molti dei tratti piu' evidenti del suo cinema. Parte di questa scelta sembra giustificabile dalla committenza (e poi distribuzione) televisiva del film e parte sembra invece frutto della felice intuizione di mettersi da parte per inserirsi nel piu' continentale gioco alla ricostruzione della stagione terroristica degli anni '70 attraverso il filtro dell'avventura.
Il Carlos di Assayas e' bello e desiderabile e il regista non esista a dilungarsi molto nelle scene che mostrano il corpo nudo di Edgar Ramirez, nel suo fare avanti e indietro tra forma smagliante e pesante ingrassamento. Carlos e' un guerriero e come tale ha un corpo che e' in se' un'arma, una caratteristica che, ancora una volta, avvicina il modo in cui si guarda Ramirez a quello in cui si guarda Vincent Cassel e al suo straordinario Jacques Mesrine, piu' spaventoso e autoritario all'aumentare dei chili. Sebbene il film sia nettamente piu' dinamico nella prima che nella seconda parte, l'opera nel suo complesso disegna un affresco molto attento alla ricostruzione storica. Un cartello prima dell'inizio spiega per bene cosa e' vero e cosa no, cosa e' immaginato e inventato e cosa e' invece stato riconosciuto legalmente come colpa del criminale. Non c'e' nostalgia, adesione o repellenza per l'ideologia alla base delle azioni del protagonista. La politica, per quanto molto presente, fortunatamente non e' elemento del discorso filmico come lo era nell'eccessivamente pesante La banda Baader Meinhof.
La visione unica dell'opera da cinque ore e mezza che ha offerto il Festival di Cannes tuttavia non e' forse il modo migliore per godere di una storia organizzata per essere fruita in diverse parti. La scansione, il ritmo e le svolte non sono organizzate per una visione tradizionale ed e' probabile che i passaggi televisivi migliorino l'impressione globale.


Premi:
Golden Globe come Miglior miniserie













Code:

General #0
Complete name : Carlos - 3a Parte di 3.avi
Format : AVI
Format/Info : Audio Video Interleave
Format/Family : RIFF
File size : 1001 MiB
PlayTime : 1h 57mn
Bit rate : 1181 Kbps
StreamSize : 14.3 MiB
Writing application : VirtualDubMod 1.5.10.2 (build 2540/release)
Writing library : VirtualDubMod build 2540/release

Video #0
Codec : XviD
Codec/Family : MPEG-4
Codec/Info : XviD project
Codec profile : Streaming Video Profile/Level 1
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Width : 624 pixels
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Display Aspect ratio : 16/9
Frame rate : 25.000 fps
Resolution : 8 bits
Chroma : 4:2:0
Interlacement : Progressive
Bits/(Pixel*Frame) : 0.182
StreamSize : 849 MiB

Audio #0
Codec : MPEG-1 Audio layer 3
Codec profile : Joint stereo
PlayTime : 1h 57mn
Bit rate : 164 Kbps
Bit rate mode : VBR
Channel(s) : 2 channels
Sampling rate : 48 KHz
Resolution : 16 bits
StreamSize : 138 MiB
Writing library : LAME3.90.
Encoding settings : ABR






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