Giotto
"Rimutò l'arte di dipingere di greco in latino"
Puntata 24 - 30 novembre 2010
Durata: 29'14"
"Rimutò l'arte di dipingere di greco in latino": così Cennino Cennini scriveva a proposito dell'arte di Giotto sottolineandone la grandissima importanza. Giotto infatti abbandonò la ieraticità e la solennità della pittura precedente, bizantineggiante, in favore di un'arte più naturale e più fedele alla realtà. Giotto è uno dei pittori più famosi della storia dell'arte, su di lui sono molte le leggende e gli aneddoti: eppure, di un pittore così importante neppure conosciamo il vero nome. Forse Biagio o Ambrogio, veniva dalle colline del Mugello e fu allievo di Cimabue: dopo la puntata che abbiamo dedicato alle "Storie di san Francesco" di Assisi vogliamo in parte ripercorrere la sua carriera, analizzando da vicino alcuni dei suoi più grandi capolavori.
L'opera
Adorazione dei Magi,
1304-06 circa; affresco, 200 x 185 cm;
Padova, Cappella degli Scrovegni.
L'opera è stata realizzata con la tecnica dell'affresco ed è parte del ciclo realizzato da Giotto fra il 1303 e il 1305 per la Cappella degli Scrovegni a Padova.
La scena si colloca all'interno della complessa decorazione della Cappella degli Scrovegni, fatta costruire da Enrico degli Scrovegni come parte del proprio palazzo (oggi scomparso). Gli affreschi di Giotto, realizzati tra il 1303 e il 1305, si sviluppano sui tre registri delle due pareti laterali, nella zona absidale e sulla controfacciata, e illustrano episodi della vita di Maria, di Gesù, il Giudizio Universale e allegorie dei vizi e delle virtù.
Su una nuda roccia si eleva una tettoia, che delimita lo spazio principale. Al centro, su uno scanno, simbolo delle più alte autorità, Maria sorregge il neonato. Alla sua destra si trova Giuseppe. Alla sinistra, un angelo che regge uno degli scrigni, già consegnato.
Deposta a terra la corona, il Re Mago più anziano si genuflette e bacia i piedi del bambino. Egli fa da raccordo tra i Re più giovani e la santa Famiglia. Tutti i Magi, inaspettatamente, hanno l'aureola. A sinistra, si trovano due dromedari, con occhi azzurri, tenuti a bada da inservienti.
I colori esprimono aspetti del mistero (l'oro simboleggia la regalità di Gesù; l'azzurro, la contemplazione; la porpora, l'autorità imperiale). Il tema dello "sguardo", caro a Giotto, serve a caratterizzare emotivamente i personaggi. Egli, poi, è il primo pittore che raffigura realisticamente una cometa, simbolo d'ogni traccia verso il Mistero che si svela.
Padova è la città di Sant'Antonio e Giotto è a Padova per dipingere sulle pareti della chiesa del santo. Di quello che ha fatto là non è rimasto niente, ma in questa città lavora anche per la famiglia degli Scrovegni.
Enrico Scrovegni è un uomo molto ricco, figlio di un usuraio. Per ottenere il perdono di Dio per i peccati del padre, Enrico fa costruire una cappella e Giotto la dipinge tutta con storie della vita di Maria e di Gesù e con un grande Giudizio Universale sulla parete di fondo.
La pittura di Giotto è caratterizzata dalla presenza delle famose "scatole prospettiche", in cui sono collocati i personaggi ed è scandita la narrazione dei suoi dipinti.
Si tratta di ambienti reali, che riportano all'interno dell'opera d'arte momenti di quotidianità e il paesaggio naturale e urbano dell'epoca. È così che le scene della vita di Gesù sembrano calate in una qualsiasi cittadina (toscana) del trecento: vi si riconoscono le facciate delle chiese gotiche e il profilo dei battisteri, i borghi fortificati sulle cime dei colli, le mura e le torri della città e le stanze spoglie ed essenziali delle case di un tempo.
Giotto rivoluziona il modo di costruire lo spazio pittorico grazie alla prospettiva, con la quale ottiene i primi effetti di tridimensionalità. Sono soprattutto gli oggetti d i particolari architettonici, come gli archi, le volte e i pavimenti rappresentati in scorcio, a dare il senso di profondità dell'immagine.
Lo spazio, collegato alla rappresentazione delle figure, diventa un valore artistico autonomo, nel quale collocare gli episodi principali della storia religiosa e i protagonisti delle sacre Scritture.
Nelle opere di Giotto i personaggi della Bibbia, i martiri e i santi non sono più trattati come esseri superiori, ma come persone in carne e ossa, che nascono, vivono e muoiono in uno scenario quotidiano e familiare.
Nei suoi dipinti Giotto abbandona spesso il fondo oro (tipico della pittura bizantina, cha appiattiva le figure), ma anche quando lo mantiene riesce a rappresentare lo spazio in profondità, attraverso la prospettiva degli elementi architettonici e lo scorcio delle figure. Le rappresentazioni di Giotto sono realistiche: le immagini in secondo piano hanno dimensioni più piccole di quelle in primo piano e le figure e gli oggetti sono disposti nello spazio con naturalezza.
Si può dire che, con Giotto, la pittura bizantina venga totalmente superata. Le figure non sono più schematiche, rigide, inespressive e costruite attraverso la linea, ma hanno volumi e atteggiamenti reali, sono definite dal colore ed esprimono umanità ed emozioni.
Nella Cappella degli Scrovegni a Padova vengono ripetuti gli stessi fondali architettonici e paesaggistici lungo tutto il corso della narrazione per sottolineare la successione degli episodi affrescati.
Il colore turchino del cielo, che sostituisce i tradizionali sfondi dorati bizantini, è un altro accorgimento rivoluzionario introdotto nella pittura dell'epoca.
Giotto è stato il primo pittore ad utilizzare i colori così come ci appaiono nella realtà e le sue figure sono caratterizzate dalla presenza di luci e ombre che danno ai corpi e alle vesti naturalezza e consistenza.
Utilizza la tecnica dell'affresco, che viene solitamente usato per decorare pareti di grande superficie (come chiese e monasteri)e che si prepara in due fasi: la stesura dell'intonaco sul muro e, successivamente, dell'intonachino, destinato a ricevere il colore. Questo, mischiato all'acqua, viene applicato sull'intonaco fresco, in modo da essere incorporato e fissato al fondo.
Nei suoi affreschi Giotto applica ogni singolo colore stendendone (con pennellate separate o con la tecnica del tratteggio) cinque tonalità successive.
Opere citate nella trasmissione:
Crocifisso di Santa Maria Novella (1295-1300 ca.; Firenze, Santa Maria Novella)
San Francesco riceve le stimmate (1300 ca.; Parigi, Louvre)
Polittico Baroncelli (1328-37 ca.; Firenze, Santa Croce)
Polittico di Bologna (1333 ca.; Bologna, Pinacoteca Nazionale)
Cappella degli Scrovegni (pagina con tutte le scene, cliccare sulle varie sezioni) (1303-05; Padova, Cappella degli Scrovegni)
Madonna di Ognissanti (1310 ca.; Firenze, Uffizi)
Cappella della Maddalena: Maddalena tra gli angeli; Resurrezione di Lazzaro; Viaggio verso Marsiglia (1309; Assisi, San Francesco, Basilica Inferiore)
Cappella Peruzzi: Festino di Erode (1318 ca.; Firenze, Santa Croce)
Cappella Bardi: Rinuncia ai beni; Accertamento delle stimmate (1325 ca.; Firenze, Santa Croce)
Polittico Stefaneschi (1320-33 ca.; Roma, Città del Vaticano, Pinacoteca Vaticana).
Altre Immagini
Web Gallery of Arts.
Relazioni
Allievo di: Cimabue
Guardò a: Nicola Pisano - Giovanni Pisano - Arnolfo di Cambio
Maestro di: Maso di Banco - Taddeo Gaddi - Bernardo Daddi - Puccio Capanna - Giottino
Guardarono a lui: Maestro di Figline - Andrea di Cione detto Orcagna - Andrea Bonaiuti - Pacino di Buonaguida - Jacopo del Casentino - Simone Martini - Pietro Lorenzetti - Ambrogio Lorenzetti - Giovanni da Milano - Giovanni da Rimini - Giuliano da Rimini - Vitale degli Equi da Bologna - Tommaso da Modena - Paolo Veneziano - Guariento - Giusto de' Menabuoi - Altichiero da Zevio - Masaccio - Michelangelo
Principali mecenati e committenti: Enrico Scrovegni - Teobaldo Pontano - famiglia Peruzzi - famiglia Bardi - Jacopo Stefaneschi
Libri
-Per la questione giottesca e gli affreschi della Basilica di San Francesco vi rimandiamo alla nona puntata del 2009. Poiché la bibliografia su Giotto è davvero molto ampia, vi consigliamo una ricerca sul web per trovare i libri che più si adattano alle vostre esigenze. Per una prima visione generale vi consigliamo:
-Angelo Tartuferi, Giotto, Giunti, 2007.
-Maurizia Tazartes, Giotto, Rizzoli, 2004.
Mostre e musei da visitare
- Firenze, Santa Maria Novella
- Firenze, Santa Croce
- Firenze, Museo Diocesano di Santo Stefano al Ponte
- Firenze, Uffizi
- Firenze, Museo Horne
- Assisi, Basilica di San Francesco
- Padova, Cappella degli Scrovegni
- Padova, Museo Civico
- Bologna, Pinacoteca Nazionale
- Rimini, Tempio Malatestiano
- Roma, Città del Vaticano, Pinacoteca Vaticana
- Parigi, Louvre
- Strasburgo, Musée des Beaux-Arts
- Berlino, Staatliche Museen
- Monaco di Baviera, Alte Pinakothek
Approfondimenti
"La nota" - rubrica a cura di Ambra Grieco - Giotto agli occhi dei contemporanei
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Scheda del Podcast italiano
[ Info sul file ]
Nome: giotto.mp3
Data: 19/12/2011 11:32:26
Dimensione: 21,052,139 bytes (20.077 MB)
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Title/songname/content desc: Giotto - "Rimutò l'arte di dipingere di greco in latino"
Comments : Ventiquattresima puntata
Lead performer(s)/soloist(s: Finestre sull'Arte - Il primo podcast per la storia dell'arte
Recording time: 2010
[ Info generiche ]
Tipo di file: MPEG-1 Layer III
Initial skip: 219 bytes
Internal skip: 108 bytes
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Durata: 00:29:14 (1754.316 s)
Bitrate: 96 kbps CBR
Frequenza: 32000 Hz
Emphasis: none
Mode: mono
Padding: No
Ringraziamenti
Un ringraziamento particolare ed affettuoso deve essere rivolto all'intera equipe di
Finestre Sull'Arte
per il fantastico lavoro che svolge e che ci da l'opportunità di porlo all'attenzione di tutti
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