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Euclide • Archimede • Copernico • Newton
4 Classici della scienza
.: Dettagli :.
Autori: Euclide, Archimede, Copernico, Newton
Lingua: Italiano
Genere: Matematica, Scienza
Dimensioni complessive dei file: 691 MB
Formato del file: Pdf
.: TITOLI DELLA RACCOLTA :.
EUCLIDE:
Elementi
ARCHIMEDE:
Sulla sfera e il cilindro
Misura del cerchio
Conoidi e sferoidi
Spirali
Sull’equilibrio dei piani
Arenario
Quadratura della parabola
Galleggianti
Metodo di Archimede sui teoremi meccanici a Eratostene
Libro dei lemmi
Il problema dei buoi
COPERNICO:
Abbozzo sommario delle ipotesi sui movimenti celesti
Lettera contro Werner sull’ottava sfera
Le rivoluzioni delle sfere celesti
Dissertazione sul conio della moneta
Prima esposizione di G.G. Retico dei libri sulle rivoluzioni
Lettere di Nicola Schoenberg a Copernico e di Tiedemann Giese a G.G. Retico
NEWTON:
Principi matematici di filosofia naturale
.: DESCRIZIONE :.
Quattro autori per quattro svolte nel pensiero umano. Euclide sostanzialmente non innova, bensì organizza – a modello del sistema enciclopedico di Aristotele - il cumulo di conoscenze matematiche dei Greci, sulla base della costituzione di una sorta di sistema dei principi primi detti postulati, e una serie di nozioni comuni. La sua opera diverrà il libro di scienza più usato e pubblicato della storia, e la sua geometria sarà considerata la stessa forma del mondo reale fino al XIX secolo.
Archimede innalza il livello del pensiero matematico sia teoricamente che praticamente, ponendo una grande eccezione al dettato di Aristotele, per cui le scoperte del sapiente hanno il solo fine della contemplazione della verità.
Le ipotesi di Copernico sulla distonia tra esperienza comune e dimostrazione, nel provare la centralità del sole nel sistema delle orbite celesti, rappresentano la maturazione di quel pensiero filosofico rinascimentale che mirava a conoscere la natura attraverso i suoi stessi principi, e non mediante nozioni aprioristiche partorite dalla sola speculazione umana.
Newton è il compimento di questa comprensione della natura come dimensione autonoma; in una sola teoria della meccanica, riesce a spiegare tanto ciò che avviene in terra quanto ciò che si muove in cielo, senza più l’ausilio di teoremi che non possano trovare nella natura stessa la loro origine.
.: Biografia degli autori :.
Euclide di Alessandria (367 a.C. ca. - 283 a.C.) fu forse allievo giovanissimo di Platone, ed operò ad Alessandria sotto Tolomeo I. Nulla si sa di certo sulla sua vita, e corrono le ipotesi di leggendarietà della sua esistenza, originate dal desiderio di associare ad un unico nome, il vasto corpus di scritti matematici dell’antichità.
Archimede di Siracusa (287 a.C. - 212 a.C.) studiò ad Alessandria d’Egitto e conobbe Eratostene di Cirene. Tornato in patria, si dedicò ai suoi studi, vivendo protetto da re Gerone II. Nel 212 a.C. Siracusa perse la guerra con Roma, e nel saccheggio della città, un soldato lo uccise. Un secolo e mezzo dopo, Cicerone ritroverà la sua tomba creduta persa, e la farà restaurare.
Niccolò Copernico (1473 – 1543) fu un astronomo polacco venuto a studiare in Italia, dove fece le prime osservazioni astronomiche. Passò il resto della vita in patria come amministratore e diplomatico, attendendo alla composizione della sua opera più celebre. Probabilmente non ne vide mai la prima edizione, pubblicata nei suoi ultimi giorni di vita. Nel tentativo di proteggere il risultato degli studi copernicani, al volume fu aggiunta anonimamente una prefazione che definiva il sistema eliocentrico una semplice ipotesi matematica per far meglio i calcoli astronomici.
Isaac Newton (1643 – 1727) fu un matematico, fisico, e astronomo inglese. Cresciuto coi nonni materni, fu un ragazzo difficile, animato unicamente dallo studio pratico della scienza. Studiò al Trinity di Cambridge, dove insegnò anche matematica. Le sue scoperte matematiche e fisiche lo fecero diventare una celebrità, ed arrivò a ricoprire la presidenza della Royal Society, un posto in Parlamento, e dirigere la Zecca di Stato. Fu coinvolto nella famosa disputa con Leibniz sulla paternità dell’analisi infinitesimale, sfociata poi in affare politico tra Inghilterra e Germania, e mai risoltasi. Ha lasciato una mole impressionante di scritti inediti riguardanti l'alchimia, la teologia, e l'esegesi biblica, tenuti sempre nascosti perchè ad esempio, non credendo alla Trinità di Dio, non avrebbe potuto più insegnare in una università dal nome di Trinity College. Quando morì, ebbe funerali degni di un re, e fu sepolto nell’Abbazia di Westminster come gloria nazionale.
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