La Tradotta (Giornale della Terza Armata) PDF
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.: Dettagli :.
Autore: Renato Simoni
Titolo: La Tradotta (Giornale della terza armata)
Tipologia: Albo
Pagine: 236
Anno: Prima pubblicazione 21 Marzo 1918
Nazionalità: Italiana
Genere: Giornale di trincea
Dimensione del file: 1,01 GB
Formato del file: PDF
.: Trama :.
Inizialmente un giornale di trincea era composto e stampato (o manoscritto) direttamente in zona di guerra da personale militare, necessitava per essere diffuso del beneplacito dell'autorità competente, ma con ciò non necessariamente indulgeva alla propaganda e al patriottismo, piuttosto poteva essere sede e sfogo di una moderata satira, e in questo tollerato; all'inizio del conflitto la diffusione avveniva a livello di battaglione o reggimento, i temi (umoristici, ricreativi, talvolta culturali, relativamente al contesto) di interesse limitato alla ristretta cerchia dei lettori, i mezzi erano assai modesti e la tiratura limitatissima (il che ha comportato la perdita completa di molte di queste pubblicazioni).
Nei primi mesi del 1918, il Colonnello Ercole Smaniotto, Capo dell’Ufficio P. della Terza Armata, diede l’incarico al Sottotenente Renato Simoni di compilare un giornale settimanale illustrato, d’indole gaia, da diffondere largamente tra i soldati. Stabiliti, con l’alta approvazione di S.A.R. il Duca d’Aosta e con la viva, continua, affettuosa adesione del Colonnello Smaniotto, il programma e la veste del giornale, scelto per esso il titolo, il Sottotenente Simoni chiese e ottenne che la redazione de “La Tradotta” fosse composta dai pittori Enrico Sacchetti, Capitano Umberto Brunelleschi, Tenente Giuseppe Mazzoni, già addetto all’Ufficio P. dell’Armata, Sottotenente Antonio Rubino, non solo illustratore ma anche redattore per la parte letteraria, e Tenente Gino Calza Bini. Arnaldo Fraccaroli collaborò largamente al giornale, che si valse anche della spiritosa matita del Capitano Riccardo Gigante. La sede del giornale era a Mogliano Veneto; la tipografia, a Venezia, poi a Verona e Reggio Emilia. “La Tradotta” divenne presto popolarissima, e continuò a uscire durante l’ultimo meraviglioso anno di guerra, fin dopo l’armistizio e la pace. Gli ultimi numeri furono, infatti, pubblicati a Trieste. “La Tradotta” non poté giustificare puntualmente la sua qualifica di settimanale, ché la stampa a colori, lenta, richiese spesso maggior tempo del previsto; ma nei grandi giorni dell’avanzata poté lanciare rapidamente supplementi in nero, che gli aeroplani portavano ai soldati. Il Colonnello Smaniotto non vide le ultime puntate del giornale. Questo magnifico organizzatore di efficaci propagande e di rapidi, arditi e sicuri sistemi di informazione dalle Terre invase, morì di “spagnola” poche settimane prima della Vittoria. Gli succedette nell’alto ufficio e nel patronato de “La Tradotta” il Colonnello Ponza di San Martino. Per spiegare sommariamente la distribuzione del lavoro, per la parte letteraria, ché lo stile delle illustrazioni valse per essa come una firma, basterà dire che i versi della terza pagina, molte delle storielle illustrate e articoli si debbono al Simoni, il fiore dell’ampia collaborazione di Antonio Rubino è costituito dalle Lettere del Caporale C. Piglio, e con il nome di Soldato Baldoria, scriveva Arnaldo Fraccaroli.
.: Note :.
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Un grazie va a coloro che hanno combattuto su tutti i fronti e per quel che mi riguarda, a tutti i ragazzi del 99